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giovedì 30 luglio 2015

IL SINDACO SIAMO NOI

Alessandro Gilioli, giornalista de L'Espresso, ha scritto, sulla sua Roma, un pezzo dal titolo "Il Sindaco siamo noi". Mi sono permesso di rivisitarlo e adattarlo alla nostra cittadina.

 

IL SINDACO SIAMO NOI

Il sindaco siamo noi che abbandoniamo i materassi, le lavatrici, le vecchie televisioni e le stampanti rotte accanto ai cassonetti, e se fa caldo non li apriamo nemmeno per buttarci il sacchetto dell'umido , perchè è troppa fatica.

 

Il sindaco siamo noi che lasciamo l'auto in seconda fila, o fuori dagli spazi previsti nei parcheggi pubblici gratuiti, o con due ruote sopra il marciapiedi o nelle rampe dei garages altrui. Ma poi guai se qualcuno si dovesse permettere di fare altrettanto nella rampa del nostro garage.

 

Il sindaco siamo noi che parcheggiamo in divieto di sosta vicino al solito bar. Che tanto lo fanno tutti da sempre, in conformità ad una sorta di legge non scritta della perpetua impunità. E che ce ne frega se blocchiamo la carrozzina del diversamente abile o della mamma che prova a passare da quelle parti.

 

Il sindaco siamo noi che tanto amiamo il nostro animale domestico. Che ha quel brutto vizio di defecare ovunque ed ha un padrone che quella cacca non la raccoglie mai.

 

Il sindaco siamo noi che quando l'agente della Polizia Municipale o il brigadiere della Guardia di Finanza o dei Carabinieri prova a contrastare il commercio abusivo dei numerosi tappetini che lungomare fanno da corredo alle nostre passeggiate serali, ci schieriamo con il venditore abusivo al grido di "poverino, ma che cosa ti ha fatto di male" e non con il rappresentante delle istituzioni.

 

Il sindaco siamo noi, che la differenziata la lasciamo sopra le aiuole. Perchè pensiamo che arreda invece di deturpare.

 

Il sindaco siamo noi, che quando andiamo a fare spesa, occupiamo senza averne titolo, il parcheggio riservato al diversamente abile. Perchè ci scoccia fare quei tre metri in più sotto il caldo sole.

 

Il sindaco siamo noi che se prendiamo una sacrosanta multa la prima cosa che facciamo è cercare qualcuno dentro il palazzo che ce la possa togliere.

 

Il sindaco siamo noi che pisciamo sui muri e buttiamo le bottiglie vuote di birra per terra a ogni festa, ritrovo, spettacolo all'aperto, o semplicemente perchè siamo sbronzi. E tanto basta.

 

Il sindaco siamo noi che non abbiamo manco più la forza di arrabbiarci e che al cospetto dei numerosi gesti incivili di cui siamo testimoni, ci voltiamo sempre dall'altra parte, perchè ci piace il quieto vivere. E non capiamo che di quieto, in questa maniera di vivere, non c'è un beato cazzo.

 

Il sindaco siamo noi, ciascuno di noi.

 

E finchè non lo capiamo, potremo eleggere a Palazzo Volpini pure Batman, ma non se ne uscirà mai.

 

 

 

(foto scippata al gruppo Facebook "So de Porto Recanati e nun me sta be che..")

 

BURCHIO: LE ALTRE SENTENZE

Contestualmente al ricorso della Coneroblu, il TAR Marche, nella stessa giornata dello scorso venerdì 24/07/2015 ha sentenziato in relazione ai ricorsi presentati dalle Ditte 2 P di Paoloni e Sipa s.r.l., coinvolte nell'affaire Burchio anche per la costruzione del famoso marciapiede costato 435 mila euro.

Il tribunale, anche in questo caso, ha parzialmente accolto i ricorsi (procedendo con l'annullamento delle delibere 46 e 47 che cassavano la variante Burchio). Ma ha respinto in entrambi i casi le richieste risarcitorie. Con le motivazioni che sotto riportiamo:

PER LA 2P di PAOLONI ENRICO:

14. La domanda risarcitoria va invece respinta nella parte in cui si chiede il risarcimento per equivalente monetario. Si deve infatti considerare che:
- l'annullamento delle impugnate deliberazioni implica che il Comune, entro il termine dianzi fissato (45 gg), dovrà portare a termine il procedimento pianificatorio, il quale potrebbe però concludersi nuovamente in senso sfavorevole per la ricorrente (non essendovi a monte del procedimento alcun obbligo per il Comune di approvare la variante). In ogni caso, ciò costituisce reintegrazione in forma specifica, espressamente richiesta dalla ricorrente;
- per il resto invece, la domanda risarcitoria è del tutto generica. Va peraltro osservato che, in sede di approvazione del progetto delle opere di urbanizzazione (del. n°39/2014), la Giunta pro tempore aveva espressamente stabilito che i lavori sarebbero stati finanziati da Coneroblu, per cui la pretesa relativa al pagamento dei lavori va rivolta in primo luogo nei confronti del committente privato. Solo in caso di esito infruttuoso di tale tentativo la ricorrente potrebbe agire nei riguardi del Comune. Fra l'altro la ricorrente non ha allegato documentazione da cui si evinca le modalità con le quali le è stato in concreto affidato l'incarico di eseguire i lavori, il che rileva anche ai fini della valutazione della colpa in capo al Comune. In ogni caso, non avendo il Comune garantito a suo tempo la sicura approvazione della variante, eventuali anticipazioni finanziarie sono state fatte a rischio e pericolo della ricorrente;
- non può invece essere richiesta la condanna del Comune per responsabilità precontrattuale, non avendo la ricorrente stipulato alcun accordo rispetto al quale si possa invocare il rispetto dell'obbligo di buona fede nelle trattative. Peraltro, nemmeno a questo riguardo è stato approvato il danno asseritamente subito.

Si compensano le spese di giudizio.

PER LA SIPA SRL:

14. La domanda risarcitoria va invece respinta nella parte in cui si chiede il risarcimento per equivalente monetario. Si deve infatti considerare che:
- l'annullamento delle impugnate deliberazioni implica che il Comune, entro il termine dianzi fissato (45 gg), dovrà portare a termine il procedimento pianificatorio, il quale potrebbe però concludersi nuovamente in senso sfavorevole per la ricorrente (non essendovi a monte del procedimento alcun obbligo per il Comune di approvare la variante). In ogni caso, ciò costituisce reintegrazione in forma specifica, espressamente richiesta dalla ricorrente;
- per il resto invece, la domanda risarcitoria è del tutto generica. In ogni caso, il danno risarcibile sarebbe pari alla svalutazione della moneta relativa al periodo che va dalla data in cui la variante avrebbe dovuto essere approvata (il termine ultimo era il 22/11/2014) a quella in cui sarà data esecuzione alla presente sentenza (e solo per la parte del corrispettivo della cessione che resta da versare), sempre che la variante venga approvata. Questo danno non è stato provato nè nell'an nè nel quantum (ovvero se c'era e quanto era). Le spese relative all'implementazione del progetto iniziale (ivi incluse quelle relative alla cessione dei diritti edificatori) non sono invece risarcibili, perchè le stesse erano indispensabili per la promozione stessa dell'iniziativa e SIPA le ha sostenute a suo rischio e pericolo, non avendo il Comune garantito a suo tempo la sicura approvazione della variante;
- non può invece essere richiesta la condanna del Comune per responsabilità precontrattuale, non avendo la ricorrente stipulato alcun accordo rispetto al quale si possa invocare il rispetto dell'obbligo di buona fede nelle trattative. Peraltro, nemmeno a questo riguardo è stato approvato il danno asseritamente subito.

Si compensano le spese di giudizio.







mercoledì 29 luglio 2015

ROSALBA UBALDI SUL TAR/BURCHIO

La sentenza del TAR sulla vicenda "Burchio" esprime chiaramente due principi : che l'annullamento dell'accordo procedimentale e della variante nascondono maldestramente, pregiudizialmente e di fatto, una revoca su base politica da parte della Giunta Montali e che gli atti fatti dalla precedente amministrazione (Ubaldi) erano assolutamente corretti. E' esattamente quanto abbiamo sostenuto in Consiglio Comunale e non può che farci piacere che le nostre tesi siano state riconosciute valide a tutti gli effetti. Un riconoscimento che ci ripaga delle accuse di illegittimità degli atti, delle derisioni degli amministratori decaduti, dei commenti malevoli e delle espressioni compassionevoli della segretaria. La sentenza, relativamente alla correttezza degli atti, conferma anche quanto espresso nei pareri pro veritate degli avvocati Lorenzotti e Tedeschini messici a disposizione dal PD locale e che abbiamo avuto modo di leggere nell'autunno scorso. La sentenza, per quanto compreso, afferma che c'era la possibilità di non approvare gli atti (accordo procedimentale e variante) se fossero intervenuti nuovi elementi di valutazione e nuovi interessi pubblici più consistenti rispetto a quelli che avevano fatto approvare gli stessi atti. Nuovi elementi di valutazione e nuovi interessi pubblici non considerati nella adozione provvisoria e definitiva non sono assolutamente apparsi né citati neppure dalla difesa d'ufficio semplicemente perché non ci sono. Sostiene la sentenza inoltre che gli interessi ambientali sono stati considerati congrui da parte dell'unico ente sovracomunale titolato a farlo e cioè la Provincia in sede di V.A.S.. In almeno quattro passaggi la sentenza riconosce che l'adozione della variante da parte della mia Amministrazione è stata corretta e trasparente, che ha considerato gli interessi pubblici come preminenti e che ha condotto la procedura secondo i tempi previsti dalla legge senza alcuna eccezione. La sentenza cioè ha chiaramente smentito tutte le affermazioni gratuite ed oscenamente superbe fatte dalla Montali e & ed avallate dalla segretaria e dell'avvocato del Comune al quale tale parere era stato richiesto prima della convenzione; nessuno può toglierci dalla mente che la successiva stipula convenzionale non sia stato altro che il soddisfacimento di una precisa promessa fatta in quella occasione. Cioè, lei ci faccia un parere adeguato a quello che noi intendiamo sostenere e noi poi le facciamo la convenzione. Anche questo è stato ampiamente detto in sede consiliare quando meno di 10 giorni dopo quel 21 novembre, il Consiglio approvò a maggioranza una convenzione molto vaga nei suoi termini tanto che ancora non sappiamo quanto si dovrà pagare all'avvocato incaricato. Ora, le sentenze si accettano per quello che sono e si rispettano. Le indicazioni sono chiarissime. La possibilità teorica di non approvazione della variante è legata a nuovi interessi pubblici subentrati (che non ci sono) così come sarebbe stato possibile fare all'Amministrazione Montali quando, proprio per la mancanza di tali nuovi interessi pubblici, ha annullato in autotutela gli atti definiti impropriamente, ed oggi possiamo dire illegittimamente, non regolari. Non sono un avvocato (ma non mi pare che chi lo è - tra amministratori, segretaria e legale - ci abbia capito molto viste le considerazioni contenute nella sentenza stessa) ma il fatto che non sia stato ammesso il risarcimento dei danni alla Coneroblu è determinato dalla non valutabilità del danno intercorso nel poco tempo compreso tra il 21 novembre ed il 2 febbraio scorso. Il TAR lascia tuttavia aperta una porta e afferma che l'eventuale quantificazione di esso potrà avvenire una volta ripartita la procedura e quando il privato avrà valutato fino in fondo i tempi "persi". A quel punto potrà fare richiesta di risarcimento ma un nuovo giudice dirà se ne avranno diritto o meno. Di sicuro tuttavia un danno, oltre a tutto quello compreso negli obblighi sottoscritti e quindi validi, il Comune lo ha avuto ed è determinato dalle spese legali sostenute e da sostenere che personalmente farei rimborsare a chi quegli atti li ha preparati e votati e non indistintamente a tutti i cittadini di Porto Recanati.

Rosalba Ubaldi

 

20 MILA MC (DI COLATE DI CEMENTO)

PREMESSA:  Io lo so che per scrivere quello che sto per scrivere sotto,  mi prenderò una mezza tonnellata di insulti che andranno dal "venduto alla Coneroblu" al "cementificatore selvaggio" al "distruttore dell'ultimo spicchio di verde della nostra cittadina".

Ma siccome nei commenti vedo che lo spirito degli ambientalisti è molto presente e il mio compito, in questo blog, è quello di cercare di approfondire tutti gli aspetti della vicenda, io una cosa la devo sottoporre alla vostra osservazione.

Ad un certo punto, la sentenza del TAR recita, in riferimento alla questione del risparmio del suolo:

"è vero che la normativa regionale dianzi richiamata subordina la possibilità per i Comuni di approvare varianti urbanistiche alla condizione che ciò sia finalizzato a ridurre il consumo del suolo e/o ad incentivare il recupero delle zone già edificate, ma è anche vero che ogni risparmio di suolo ha la stessa rilevanza. Non può quindi essere ritenuta irrilevante una riduzione di volumetria complessiva di 20 mila mc rispetto al dimensionamento del vigente PRG"

Preso atto di ciò, io mi chiedo e sottopongo alla vostra attenzione.  Qualora il Commissario dovesse nuovamente cassare la variante del Burchio, dare un altro due di picche alla Coneroblu, e rimanere sulla linea Montali/Riccetti. Poi, che cosa succederebbe?

Mi spiego meglio: quei 20 mila mc che con l'approvazione della variante vengono ridotti dal totale degli edificabili, diverrebbero nuovamente edificabili. Giusto?
Allora, a me, che vedo un sacco di cinesi in giro per Porto Recanati, chi me la dà la garanzia che un domani, cassata la variante, e resi nuovamente edificabili quei 20 mila mc che ora sono ridotti, proprio in quei 20 mila mc in più, che ne so, tra 7 o 8 anni, una immobiliare a capitale cinese, non decida di costruire degli ecomostri da vendere prettamente ai propri concittadini costruendo delle piccole orribili Chinatown a Porto Recanati?

In sintesi, e spiego dove voglio arrivare....
Per dichiararci ambientalisti non basta cassare la variante del Burchio.
Sarebbe un'opera incompiuta.
Per dichiararci ambientalisti bisognerebbe prendersi contestualmente l'impegno di cassare la variante del Burchio e proporre, cinque minuti dopo, un'altra variante. Che diminuisca almeno del 20% i volumi edificabili. Solo allora avremmo fatto (per lo meno) pari e patta.

Altrimenti, a me, uomo della strada, i conti mica portano.....





BURCHIO: L'APPELLO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 Stelle:

Commissario, occhio al TAR!

Il Burchio divide e non perdona!


Può un commissario prefettizio in amministrazione straordinaria prendere una posizione definitiva su una variante urbanistica che ha visto la città spaccata in due?
Entro quali limiti un commissario che dovrebbe occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione è autorizzato a prendere decisioni politiche? Sono state concordate con tutte le parti in causa? Al Movimento Cinque Stelle di Porto Recanati non risulta di essere stato invitato a tavoli di sorta.
Al momento è stato appena nominato ad interim il funzionario all’urbanistica. Come può costui illustrare adeguatamente al commissario il completo iter urbanistico della variante - adottata e mai approvata – denominata “Parco del Burchio”, con i suoi reiterati pareri negativi della Soprintendenza ai Beni Culturali?

Noi abbiamo studiato con l’aiuto di esperti tutta la questione sotto gli aspetti urbanistici, ambientali, archeologici, di marketing turistico. Siamo perciò disponibili a fornire al commissario tutti gli elementi utili ad una ponderata decisione che tenga veramente conto degli interessi dei cittadini, non degli investitori. Ci possiamo incontrare nella sede istituzionale o anche in un piacevole ambiente conviviale.

Movimento 5 Stelle Porto Recanati


Piccola nota a margine: il Commissario Prefettizio è obbligato da una sentenza a prendere una posizione definitiva su una variante urbanistica che ha visto la città spaccata in due. E deve farlo entro 40 giorni. Poi, ovvio, in qualità di sostituto del Sindaco e dell'intero consiglio Comunale può sentire chi vuole prima di decidere.

L'ARGANO


martedì 28 luglio 2015

DUE O TRE COSE SULLA SENTENZA DEL BURCHIO

Leggendo i copiosi commenti pervenuti sulla vicenda TAR - BURCHIO, è forse il caso di puntualizzare alcune cose enunciate nella stessa sentenza e, forse, non propriamente comprese dai nostri concittadini.

I giudici del TAR con argomentazioni corpose, smontano pezzo per pezzo il comportamento tenuto sulla questione dalla Giunta Montali/Riccetti. Che in autotutela avevano annullato l'accordo procedimentale Comune di Porto Recanati / Coneroblu.  Lo fanno in maniera inequivocabile, anche dura. Sottolineando i vari aspetti della vicenda. Spesso, più che il dispositivo di una sentenza, sembra di leggere un vero e proprio atto di accusa che gli alti togati hanno destinato a chi, quell'accordo, lo ha annullato cassando la variante del Burchio. E respingendo quel progetto che era stato invece fortemente voluto dalla Giunta Ubaldi.

Dalla sentenza insomma, il trio Montali/Riccetti/Berti, non ne esce benissimo. Il Tar, in una quarantina di pagine, smonta tutte le loro argomentazioni. E sottolinea come, dal punto di vista giuridico, il comportamento della Giunta Ubaldi sulla vicenda fosse stato corretto.

Le considerazioni di cui sopra sono scevre dal tifo del pro o contro Burchio. Sono semplicemente oggettive. Chi si è letto la sentenza non può che confermarle.

Il Tar, invece, rigetta la richiesta di risarcimento avanzata dalla Coneroblu. Quella del risarcimento è una questione nella quale sono stati versati ettolitri di inchiostro nel nostro paesello. Spesso esagerando, l'informazione ha posto l'accento su questo aspetto, sottolineando lo spettro default per il nostro Comune e casse prosciugate per le  somme da erogare alla stessa Coneroblu a titolo di (presunto) risarcimento. Il Tar invece, da questo punto di vista, ha optato per una decisione meno drammatica di quella che da più parti si era prospettata. Ha semplicemente messo indietro le lancette dell'orologio al 20 Novembre 2014 (il giorno prima del Consiglio Comunale del Burchio). Ed ha osservato che il tempo intercorso tra l'annullamento in autotutela e l'emissione della sentenza, è quantificabile in pochi mesi e che, "dal punto di vista risarcitorio, sarebbe rilevante solo laddove la variante venisse approvata e venissero poi attuati i passaggi successivi".
Come a dire: nel caso in cui il Commissario Prefettizio decida di approvare la variante così come uscita dai primi passaggi in Consiglio, solo allora potrebbe aprirsi la possibilità di una richiesta danni.
Il Tar insomma, stabilisce che la Coneroblu, ad oggi, non ha un pregiudizio dimostrato. E, contestualmente, ribadisce che le spese relative all'implementazione del progetto iniziale non sono risarcibili perchè le stesse erano indispensabili per la promozione stessa dell'iniziativa e Coneroblu le ha sostenute a suo rischio e pericolo (non potendo il Comune garantire a suo tempo la sicura approvazione della variante).

E quest'ultima è una tesi che in questo blog si è fortemente sostenuta per tutto il periodo antecedente al Consiglio Comunale del 21/11/2014.

Proprio perchè il Tribunale Amministrativo delle Marche ha respinto la richiesta risarcitoria della Coneroblu, non accogliendo la parte del ricorso a questa riferita, la sentenza dispone che le "spese giudiziarie vengano compensate". Ovvero che la Coneroblu si paghi la propria parte e il Comune di Porto Recanati la sua. E anche questo è un punto che andava sottolineato, visto che nei commenti in molti hanno sostenuto che ora dovremo pagare ingenti somme per le spese legali.

Che cosa succede ora?

Succede che la palla passa nelle mani del Commissario Prefettizio Dott. Passerotti. Che entro 45 giorni (questa la tempistica stabilita in sentenza) ha sostanzialmente tre vie perseguibili:

a) Respinge la variante del Burchio con nuove argomentazioni
b) Approva la variante sostituendosi all'organo consiliare (ne ha piena facoltà)
c) Ricorre in appello al Consiglio di Stato.

Come potete ben capire, si tratta di una decisione comunque difficile da prendere. Perchè ha riflessi politici non indifferenti. Nessun argomento come il Burchio ha diviso la nostra cittadina. E il Commissario Prefettizio, comunque deciderà di agire, lascerà una parte dei nostri concittadini scontenti.



domenica 26 luglio 2015

ARRIVEDERCI SEGRETARIO

Oggi, sulle pagine del Resto del Carlino, ci è stato segnalato il manifesto che sotto pubblichiamo. Alcuni sindaci marchigiani (tra i quali Sabrina MONTALI) che hanno collaborato con la nostra ex Segretaria Comunale, hanno pensato di acquistare una pagina del quotidiano per un "commiato" alla Dottoressa Mariella Donato.
Molti i riferimenti alle recenti vicende politiche della nostra cittadina.


sabato 25 luglio 2015

SENTENZA BURCHIO: IL COMUNICATO DI UPP

LA SENTENZA DEL TAR RIAPRE AL CONSUMO DEL TERRITORIO

Con la sentenza del TAR, (che annulla le delibere della giunta Montali, rigetta la richiesta di risarcimento danni della Coneroblu e compensa le spese  legali) riprende fiato a Porto Recanati una logica politica fra le più deleterie della storia del nostro paese, quella che si fonda sul principio che lo sviluppo passa attraverso l’uso smodato - meglio sarebbe definirlo abuso -del territorio, i cui effetti negativi sono da tempo sotto gli occhi di tutti.

Nel merito delle motivazioni che hanno suggerito la decisione al Tribunale almeno due principi giuridici declamati sono assolutamente da non condividere:

1. Si può disattendere la normativa regionale che vieta l’ulteriore consumo di suolo agricolo, e dunque spalmare a piacimento i volumi su suoli vergini, semplicemente riducendo di poco le cubature previste nel piano regolatorevigente.
2. Le scelte urbanistiche che il Comune è chiamato a compiere non sono il frutto di una valutazione del miglior assetto del territorio, poiché non sono scevre da qualsivoglia condizionamenti provenienti  dai portatori di interessi.

In tutta coscienza, siamo convinti che la legge regionale non ammette deroghe che, se previste,  svuoterebbero la norma della finalità per cui è stata scritta.

Inoltre, la contraddizione di fondo che, a nostro giudizio, inficia la valutazione del TAR, è contenuta proprio nella seconda affermazione,ove si sostiene che la variante non è figlia di una pianificazione diretta a perseguire il suo unico scopo, il miglior assetto del territorio, ma piuttostoi condizionamenti dei privati.

Con determinazione abbiamo operato per difendere dei valori che sono veri e propri beni della vita, senza piegarci alle logiche di un metodo di amministrazione già rivelatosi miope nel lungo periodo, quello della leva urbanistica e del mercato edilizio come unica risorsa per fare cassa. 

Abbiamo difeso con coraggio una visione diversa nella gerarchia fra interesse pubblico e privato, e biasimato il metodo dell’urbanizzazione a “macchia di leopardo”, senza nasconderci dietro ai falsi alibi del timore di risarcimenti miliardari paventati da chi, ormai da tempo, ha rinunciato alla difesa dei diritti e dei beni comuni, in favore di una politica di totale asservimento al potere economico sovrano.

Tornando nel merito, la sentenza andrebbe senz’altro appellata: la consapevolezza e l’amarezza stanno nel fatto che nessuno di chi oggi è in condizione di farlo, lo farà.

 

Uniti per Porto Recanati

 

 

 

venerdì 24 luglio 2015

SENTENZA BURCHIO: IL TAR DA' RAGIONE SU TUTTA LA LINEA ALLA CONEROBLU

Il TAR ha sentenziato sul Burchio dando piena ragione alla Coneroblu su tutti i fronti e sconfessando pienamente (anche in maniera dura e senza giri di parole) l'operato della Giunta Montali/Riccetti. In pratica i giudici hanno sentenziato che l'iter deve riprendere dal giorno prima del famoso consiglio comunale del Burchio del 21/11/2014 e il Commissario Prefettizio Dott. Passerotti ha soli 45 giorni per adeguarsi a tale decisione. 

Brutta botta per la Montali, Riccetti e tutta UPP che su quel no al Burchio avevano fondato la prima parte della consiliatuta.

giovedì 23 luglio 2015

LA SINDROME DI UPP DEL COMPLOTTO

Tutto iniziò così: era il 2/9/2014 e il paese fu inondato da questo cartello:


A soli 88 giorni dall'insediamento della Giunta Montali i poteri forti e il cerchio magico, a detta di quelli di Noi Per Porto Recanati, avevano già colpito. Chiaro, infatti, il passaggio principe del predetto comunicato:

"Grazie speculatori e signori della politica che in 15 anni avete distrutto il paese, turisticamente, urbanisticamente e come partecipazione democratica e che ora non trovate di meglio che utilizzare il metodo della calunnia, del sospetto e della mistificazione, insieme ai vostri "amici" sparsi in ogni dove, pur di tentare di affossare una amministrazione nuova, appena eletta con grande consenso, sotto la guida di un Sindaco che sta cercando con serietà ed impegno di iniziare quel percorso di rinnovamento e di rilancio sociale ed economico"

Con due post, nell'occasione (questo e questo) da queste parti si sostennero le tesi che quel comunicato costituisse un clamoroso autogol. Una amministrazione appena eletta non può mostrare quei segni di debolezza. E soprattutto non può sospettare complotti in ogni dove. Deve agire. Forte, appunto, del consenso popolare che aveva avuto nelle urne.

Il manifesto di cui sopra però, ci fa capire chiaramente come da sempre UPP sia abituato a convivere con la teoria complottistica. (E gli ultimi giorni lo testimoniano)  Fino a farla divenire alibi e causa dei propri insuccessi. La cosa curiosa è che UPP, appena sette mesi dopo aver collaborato alla stesura del comunicato sopra pubblicato, minacciava tutti augurando "buona estate" il Venerdì Santo di Pasqua. In quei sette mesi, infatti, gli uomini di Lorenzo Riccetti avevano perfettamente capito che, con i poteri forti e il cerchio magico, ci si erano alleati per governare. Non si spiega altrimenti i numerosi attriti di quello specifico periodo.

Già, in quel famoso Venerdì santo, il Sindaco Montali stava consegnando convintamente la Farmacia Comunale nelle mani di Gaetano Agostinacchio. L'uomo per eccellenza dei poteri forti....... Il massimo rappresentante del famoso "cerchio magico". Con il quale, Lorenzo Riccetti, pensate un pò, si era alleato per governare il paese. Il leaer di UPP è uomo di scaltrezza tale da aver capito con largo anticipo alcune cose. Partiamo, ad esempio, dal motivo per cui la Giunta è caduta. Ovvero l'accorpamento degli uffici e il siluramento di Daniele RE.
A Porto Recanati, noto paese di complotti e cerchi magici, lo sapevano pure i sassi che Daniele RE era ed è uomo estremamente fidelizzato a Gaetano Agostinacchio. 
Allora, io da questo blog, chiedo pubblicamente a tutti gli uomini di buona fede di UPP:

"Volevate defenestrare Re e Agostinacchio tutti insieme?  Era un vostro "complotto" pre elettorale?"

Così, per capire....  Per capire insomma, per quale cavolo di motivo vi siete messi a governare un paese con chi era anni luce distante dal vostro modo di intendere la politica e la gestione della cosa pubblica. Per poi aggrapparvi ai complotti quando il fallimento era evidente e palesato.

Questo Lorenzo Riccetti deve chiarire in una assemblea pubblica. Deve semplicemente riferirci perchè ha pensato di prendere in giro un elettorato partecipando ad una orgia politica che lo ha visto primo protagonista. Deve spiegarci perchè pensava che prendendo il potere potesse sopravvivere, lui solo e il suo gruppo, al defenestramento dalla sua stessa maggioranza di quella parte di "cerchio magico" che, seppure al governo al suo fianco, contrastava il suo operato. E che, alla fine, lo ha mandato a casa.

Lorenzo Riccetti deve semplicemente capire che se dai disponibilità a partecipare ad una orgia, poi devi sottostare al rischio che,  ad un certo punto, si spengano le luci. E quando ti trovi in quel contesto, al buio, non è detto che tu debba e possa recitare sempre e solo il ruolo del sessualmente attivo. Ti devi aprire a tutte le esperienze. 

E, uscendo dalla metafora, questo, è quello che è successo.....


venerdì 17 luglio 2015

giovedì 16 luglio 2015

LA SEGRETARIA GENERALE DONATO CI LASCIA

La Dottoressa Donato, Segretaria Generale del Comune di Porto Recanati, a fine mese ci lascia. Scelta dal Sindaco Sabrina Montali era operativa dal Comune di Porto Recanati dal 25/08/2014.
Verrà sostituita, per il periodo delle ferie che anticiperanno il suo trasferimento (dicono in un Comune del Messinese),  dal Dott. Francesco MASSI.  

Francesco Massi è ex consigliere regionale per Forza Italia e, successivamente, per il Nuovo Centro Destra. Dello stesso Nuovo Centro Destra è anche il coordinatore regionale.

La voce che gira, insistente, è che Francesco Massi rimarrà in carica oltre le predette ferie della Dottoressa Donato e molto probabilmente continuerà a svolgere l'incarico di Segretario Comunale almeno per tutta la durata del Commissariamento del nostro Comune.

Per il curriculum vitae di Francesco Massi, clicca qui.


mercoledì 15 luglio 2015

PROTEZIONE CIVILE: FACCIAMO IL PUNTO

Come noto, in seguito alla riunione tenutasi presso Palazzo Volpini tra i vertici della nostra Amministrazione e i dirigenti regionali, la Protezione Civile di Porto Recanati è stata azzerata. Sulla stessa, pendevano ricorsi e carte bollate in merito alla nomina del coordinatore e del relativo nucleo di volontari attivi. Il Commissario Prefettizio, di concerto con il Dott. Sirio Vignoni, comandante della nostra Polizia Municipale,  nell'annullare gli atti prodotti dalla amministrazione Montali riferiti alla nostra Protezione Civile, ha puntualizzato essenzialmente tre cose:

1) che il regolamento Comunale doveva essere uniformato al regolamento Regionale.
2) che l'incarico di coordinatore dovesse avere una durata prefissata
3) che ci si affidava nel contempo ad un commissario pro tempore al fine di garantire efficienza ed operatività alla nostra Protezione Civile

In riferimento al punto 1) bisogna osservare in assoluta onestà intellettuale  che l'adeguamento del nostro regolamento a quello regionale, in parte, era misura già messa in essere dall'amministrazione Montali. Che prima di decidere per l'effettuazione di una nuova elezione per la nomina di un coordinatore e il conseguente allargamento del gruppo a nuovi volontari, aveva cambiato lo statuto della norma che fece tanto discutere. Ovvero modificando il famoso articolo 2 con la dicitura "dichiara di non avere carichi penali pendenti" a "dichiara di non avere subito condanne definitive".

Infatti il regolamento regionale, approvato con delibera 1628 del 26/11/2012 riporta:

"assenza in carico ai titolari di incarichi operativi direttivi di condanne passate in giudicato per reati che comportino la pena accessoria dell'interdizione dei pubblici uffici"

La questione, come noto, aveva fatto molto discutere. Sabrina Montali nell'adeguare il regolamento e rendere pertanto eleggibile il nuovo coordinatore Pasquale Telera, aveva contestualmente reso dimissionario il vecchio coordinatore Marino Camilletti. Che era stato democraticamente eletto qualche mese prima. Questo ha scatenato un contenzioso che, perdurando, il Commissario Prefettizio ha deciso di sedare (o meglio interrompere) annullando le due nomine e ripartendo da zero.

Rimangono sull'operato di Sabrina Montali e della sua amministrazione due dubbi:  può un sindaco dimissionare un coordinatore che era stato eletto con i voti dei volontari? E' opportuno che un sindaco adegui il regolamento comunale a quello regionale con quella tempistica che tanto fece discutere?

Forse, il buon senso avrebbe consigliato di procedere ad una rivisitazione del regolamento comunale (adeguandolo a quello regionale). E, successivamente, fissando la fine dell'incarico del coordinatore, indire nuove elezioni interne al gruppo. In quel caso, con le nuove elezioni, da effettuare alla fine dell'incarico dell'ex coordinatore Marino Camilletti, il neo coordinatore Pasquale Telera sarebbe stato ovviamente eleggibile non avendo sentenze di condanna passate in giudicato. E rispondendo pienamente ai requisiti richiesti nel (nuovo) statuto.

E qui siamo al punto 2) delle misure messe in campo dal Commissario e dal funzionario Vignoni. Ovvero, la durata dell'incarico del coordinatore. Non abbiamo trovato nella delibera regionale che disciplina i regolamenti comunali e intercomunali della Protezione Civile, la misura con la quale si stabilisce quanto debba durare l'incarico di coordinatore. Girovagando per la rete abbiamo trovato che altri comuni determinano questa durata in anni 3. Questo, ovviamente, allo scopo di garantire un eventuale ricambio all'interno delle organizzazioni comunali di Protezione Civile. E allo scopo di far si che la nomina a coordinatore non corrisponda ad una misura vitalizia.

Il Commissario Prefettizio e il Dott. Sirio Vignoni hanno fatto, a nostro modo di vedere, la cosa più saggia che in queste circostanze si potesse fare. Azzerando il gruppo possono riscrivere le regole non trascurando nessun particolare. Mettendo le basi per un nuovo gruppo guidato da persona legittimata sotto tutti i punti di vista. E mettendo soprattutto fine a lotte intestine che hanno interessato per troppo tempo una organizzazione che, essendo basata sul volontariato, dovrebbe invitare sotto tutti i punti di vista i nostri concittadini a volerne far parte. Senza temere di trovarsi nel mezzo di battaglie legali e minacce di ricorsi alle vie giudiziarie.





lunedì 13 luglio 2015

SABRINA MONTALI INTERVIENE SULLA CONFERENZA STAMPA DEL PD

Un disco rotto sembra la segretaria del pd di Porto Recanati che, nell’ennesima conferenza stampa, ripete all’infinito la tiritera delle lamentele nei miei confronti, accusandomi di autoreferenzialità, mancanza di collegialità, decisionismo ed inaffidabilità. In realtà io mi sonosolo difesa dalle invadenze interessate dei partiti nelle occasioni in cui la mia volontà di realizzare il programma, votato dalla maggioranza dei cittadini, veniva boicottata ed osteggiata dal Pd. Se di coerenza vogliamo parlare io sono stata coerente, la Cicconi e la parte del pd che la sostiene no.

Ancora più comica appare la tesi del Dezi, secondo il quale sarei politicamente lunatica e cambierei idea ogni due minuti. Peccato che nella sua novella veste di pontificatore non si sia posto il problema di dimostrare la mia presunta lunaticità. Mentre il suo salto della quaglia è certificato da documenti scritti: da quello in cui accusa la Cicconi a quello in cui la appoggia. Né meritano risposte le strumentali ricostruzioni, nelle quali mi si mette in bocca di tutto e si raccontano episodi falsi per usarli pretestuosamente.

C’è anche lo sdegno della Cicconi per il fatto che avrei evocato i poteri forti contro di me. E che cosa è la Confindustria, il cui Presidente si è sbracciato a favore degli investitori russi del Burchio? E che cosa sono i cattedratici e luminari del diritto amministrativo, che hanno svolto la funzione di utile pretesto per chi, prima o dopo, ha abbandonato il campo della coerenza e della tutela dell’interesse pubblico?

Ancora più forte lo sdegno della Cicconi perché avrei anche evocato corruzione e metodi mafiosi senza indicare i nomi. Rispondo serenamente che ognuno ha il suo compito. Io ho portato alla Magistratura tutti gli elementi in mio possesso. Saranno quindi i magistrati a fare chiarezza sui fatti, individuando chi abbia agito in violazione dei propri doveri e delle norme penali. Fermo restando che non permetto a nessuno di interpretare quelle mie parole, distorcendole fino a trasformarle in accusa di mafiosità alla mia città, i cui abitanti sono, tutti, vittime di chi vorrebbe contaminare la nostra vita democratica.


Avv. Sabrina Montali

 

COME E' PROFONDO IL MARE

Alcuni la definiscono polemica stucchevole. Altri ci ricamano sopra su Facebook a colpi di commenti piuttosto critici su alcune foto postate da chi, in passato, ha avuto responsabilità di governo. E che rappresentano il mare, limpido, di queste giornate.
Quella che sembra scatenarsi, in sintesi, è una lotta intestina tra i pro e contro Montali. O tra i  pro e contro Ubaldi. O forse, molto più semplicemente, tra i pro e i contro Porto Recanati, verrebbe da dire.

Partiamo da questo elementare presupposto: l'estate del 2014 è stata una estate climaticamente sfigatissima. E' piovuto come mai aveva piovuto nell'ultimo mezzo secolo. E quando piove, in una cittadina come la nostra, a prescindere da altri fattori, è molto difficile che l'acqua del mare sia pulita e balneabile. E' forse il caso di ricordare che Porto Recanati vede sfociare nel proprio territorio due fiumi, una fiumarella e qualche fosso? 

Al contrario, almeno fino ad ora, l'estate del 2015 si sta caratterizzando per una certa siccità. Siccità che è propedeutica alla limpidità delle nostre acque marine. E che favorisce conseguentemente, in tutte le ore del giorno, la balneazione.

Ora il concetto è molto semplice: al governo cittadino non abbiamo nè la Ubaldi, nè la Montali. Abbiamo un Commissario Prefettizio. Il Dott. Passerotti. Che, piaccia o no, ci delizierà della sua compagnia per una sola estate: quella che stiamo vivendo in questi giorni.

Ora, proviamo a fare tutti un piccolo sforzo: nel 2014 a causa del perdurare dei divieti alternati di balneazione dovuti alle frequentissime piogge (oserei dire ai frequentissimi acquazzoni), l'immagine di Porto Recanati, per quanto riguarda la sua godibilità e la balneazione delle sue acque, è scesa ai minimi storici.

Quello che non si capisce è perchè ora, ci si debba dividere sul fatto se l'acqua in questi giorni sia pulita o meno. Come se la pulizia dell'acqua dipendesse da chi è ai posti di potere a Palazzo Volpini. Così non è ovviamente. Di contro, dovrebbe essere facilmente comprensibile il concetto che, chiunque vinca le elezioni il prossimo anno, avrà tutto l'interesse al fatto che la presente stagione turistico-ricettiva-balneare, vada ottimamente. E per questo dovrebbe fare il tifo a prescindere. Perchè farebbe i conti con un trend e un traino dell'anno precedente positivo.

Il mare non è della Ubaldi. E neppure della Montali. Il mare è nostro. E produce PIL e ricchezza al nostro paesello.

E' un concetto così difficile da capire?



                   

sabato 11 luglio 2015

LA PROTEZIONE CIVILE E' STATA AZZERATA

Nomina di un coordinatore pro tempore, rivisitazione del Regolamento Comunale, determinazione della durata dell'incarico e esigenza di assicurare la capacità organizzativa e di intervento del gruppo.Questo è il risultato della riunione tenutasi ieri in Comune tra il Commissario Passerotti, la Segretaria Generale, il Comandande della locale Polizia Municipale Sirio Vignoni e i funzionari della Protezione Civile Regionale.

COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Per corrispondere alle richieste avanzate da più parti e dagli interessati operatori della Protezione Civile,si è svolta in data 10 luglio presso la Casa Comunale, a seguito di una serie di documentazioni presenti agli atti, un incontro tra il Commissario Straordinario del Comune, il Segretario Generale, il Comandante della Polizia Locale ed i rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Marche, il Dirigente Dr.ssa Sarda Cammarota, il Direttore Dr.Marcello Principi ed il Funzionario Mauro Perugini Responsabile per il Volontariato.

La riunione iniziata alle ore10,30 e terminata alle ore 13.00, è stata indetta al fine di definire un percorso che, attraverso la cessazione di ogni tipo di controversia interna edesterna, raggiunga l’obiettivo di assicurare lo svolgimento delle attribuzione di Protezione Civile, non soltanto secondo criteri di efficacia ed efficienza del Gruppo Comunale, ma anche di una azione serena ed armoniosa in vista degli obiettivi prioritari di tutela della cittadinanza, dell’ambiente e della sicurezza.

L’incontro fa seguito alle diverse riunioni già svolte nei mesi precedenti, anche con la partecipazione dei Dirigenti Regionali.

Al termine del dibattito lungo e approfondito, anche sulla base degli atti in possesso dell’Ufficio, si è convenuto:

 

1) la necessità inderogabile dell’adeguamento del Regolamento Comunale al vigente Regolamento previsto dall’Ordinamento Regionale.

2) L’indispensabile fissazione del termine di durata dell'incarico di Coordinatore della Protezione Civile Comunale, non previsto negli atti vigenti, quale presupposto essenziale sia per la nomina del coordinatore stesso, sia per dirimere ogni possibile rivendicazione del diritto all'esercizio della medesima carica da parte di soggetti diversi.

3) L’assoluta esigenza di assicurare la continuità e la capacità operativa del Gruppo Comunale a tutela degli obiettivi prefissati e della popolazione in caso di calamità.

 

In relazione ai punti di cui sopra, condivisi da tutti i presenti, i Dirigenti Regionali hanno proposto, sulla scorta di analoghe esperienze, di individuare, a titolo gratuito, la figura di un esperto esterno, quale coordinatore del Gruppo Comunale, cui affidare il compito della ricostruzione di un clima di fiducia e di collaborazione all’interno del gruppo stesso, per una corretta gestione del medesimo e per assicurare contestualmente lo svolgimento delle alte finalità orali e sociali proprie dell’attività di Volontariato e di Protezione Civile.

Pertanto,d’intesa con tutti i presenti, tale figura professionale verrà al più presto individuata in sintonia con i rappresentanti provinciali del volontariato della Protezione Civile.

Nel frattempo,il Commissario ha individuato nel Comandante della Polizia Locale Dr. Sirio Vignoni, il referente dell’Amministrazione, con cui interloquire per la risoluzione di tutte le questioni sollevate, ciò al fine di non gravare sulle competenze funzionali del 4° Settore di questo Comune, che oggi è affidato ad interim al Segretario Generale.

Tanto si comunica, invitando tutti gli operatori della Protezione Civile, gli Uffici dell'Amministrazione Comunale, alla massima collaborazione, nel tentativo di dare un assetto al Gruppo della Protezione Civile Comunale all’altezza dei propri compiti e della Citta di Porto Recanati. In tal senso il Commissario, al di la di ogni forma di compiacimento, ha ringraziato i Dirigenti Regionali per la disponibilità e la competenza sin qui dimostrata, auspicando nel contempo,la ricomposizione di ogni tipo di controversia per la salvaguardia del bene pubblico, il rafforzamento e lo sviluppo della collaborazione individuale e di gruppo.

Già dalla prossima settimana si procederà all’opportuno adeguamento del Regolamento Comunale in maniera corrispondente al Regolamento Regionale.

 

 

 

 

venerdì 10 luglio 2015

LA CONFERENZA STAMPA DEL PD

Ieri, presso la propria sede, il Partito Democratico di Porto Recanati ha tenuto una conferenza stampa convocata allo scopo di fare luce sugli eventi che hanno portato alla caduta della Giunta Montali e su quanto riferito dal nostro ex sindaco alla giornalista Sandra Bonsanti (leggi qui).
Erano presenti gli ex consiglieri Petro Feliciotti e Andrea Dezi e la coordinatrice ed ex consigliera comunale Antonella Cicconi. Oltre ad altri dirigenti locali dello stesso partito.

La Cicconi ha subito precisato come siano state inopportune le frasi e il paragone pronunciate da Sabrina Montali e riassunte nell'articolo di Sandra Bonsanti con le quali si paragonava Porto Recanati a Roma ( o meglio a mafia capitale ). Lo ha fatto ricostruendo gli 11 mesi del governo Montali. Lo ha fatto enunciando una serie di eventi e fatti che hanno dimostrato come la giunta caduta il 19 Maggio scorso di "efficiente e trasparente" avesse ben poco. Anzi nulla. Non si spiega altrimenti, ha riferito la coordinatrice del PD, come certe decisioni abbiano esposto e stiano esponendo l'amministrazione a rischi di risarcimenti da cause milionarie (Burchio, Dicearco, Khai). Così come non si capisce come una amministrazione che si professa efficiente non abbia saputo mettere in atto azioni concrete a difesa della costa, o abbia affrontato in maniera mediaticamente pessima la questione fiumarella dell'estate 2014. Allo stesso modo è stato ribadito dalla Cicconi come anche la trasparenza non abbia di certo fatto parte del diario della Montali. Mai una misura da portare in Consiglio veniva prima dibattuta in seno alla maggioranza. Mai nulla veniva concordato, le delibere venivano portate in Consiglio Comunale senza che i consiglieri ne conoscessero i contenuti. E ovviamente si pretendeva un voto favorevole a prescindere. Per non parlare poi della gestione delle nomine: da quella della Segretaria Generale a quella dell'Ing. Piemontese (urbanistica). Ovviamente decise in modo segreto e senza nessun coinvolgimento dei consiglieri appartenenti al PD. 

Ultimo appunto della Cicconi è stato sui metodi mafiosi evocati dalla Montali nel famoso articolo pubblicato da Sandra Bonsanti. La coordinatrice del partito ha riferito che forse le uniche cose aventi caratteristica massonica o mafiosa sono state le riunioni tenute nel più pieno segreto in capannoni industriali appartenenti ad un Consigliere di UPP (Paccamiccio). O le microspie che dentro la sede sono state trovate quando è stato ospitato il Professor Lorenzotti per il parere sul Burchio. E se quelli di UPP hanno avuto a che ridire sul fatto che il PD aveva chiesto per un suo uomo la nomina a Presidente della Farmacia, cosa dobbiamo pensare allora del fatto che Riccetti abbia preteso aprioristicamente per far parte della coalizione 6 posti in lista, l'assessorato all'urbanistica e la richiesta di divenire vice sindaco?  In questo frangente la Cicconi ha specificato come, al contrario di quanto più volte asserito dallo stesso Riccetti, l'ex vice sindaco non abbia mai formalizzato in una specifica richiesta pre elettorale  la linea da tenere nel "caso Burchio", che poi è divenuto una sorta di battaglia da consenso personale da portare avanti. Un altro passaggio interessante è stato quando la Cicconi ha parlato di Poeta. E di quando quelli di UPP sono andati (con Reboli a guidarli) a contattare il consigliere pentastellato per garantirsi una continuità ed un appoggio alla maggioranza. La Cicconi si è chiesta: "come mai all'assemblea pubblica queste cose non le hanno raccontate?"

Hanno preso poi la parola Petro Feliciotti e Dezi. Che hanno sottolineato le inefficienze ed il clima sempre molto ostile verso i consiglieri PD che si era venuto a creare in maggioranza. Feliciotti ha sottolineato come già dalla distribuzione delle deleghe (che lui aveva rifiutato) si era reso conto di come le cose non andassero per il verso giusto. Sempre Feliciotti ha accusato l'amministrazione Montali di aver sperperato migliaia di euro in piani (antenne e traffico) che potevano essere impiegati in maniera più oculata.

Andrea Dezi, sollecitato dal sottoscritto, ha fatto luce su alcune vicende che lo hanno visto protagonista quando ancora era dentro la maggioranza. Ha giustificato alcuni suoi atteggiamenti tenuti al fianco del duo Montali/Riccetti e contro lo stesso PD argomentando che ha provato ad agire per senso di responsabilità. Ha infatti specificato come in alcune occasioni si fosse reso conto che se anche lui avesse votato in maniera difforme al volere della Montali (come sul Burchio ad esempio) l'amministrazione non avrebbe avuto lunga vita. Ha poi però realizzato che questo suo atteggiamento non è stato certo premiante. E quando l'asse della maggioranza si è spostato verso UPP ha capito che la sua figura era assimilabile ad una mano alzata in consiglio comunale. Che per il resto non aveva voce in capitolo su nulla. 
Dezi ha ricostruito con precisione la faccenda delle prime dimissioni  sue, di Fiaschetti,  Canaletti e Agostinacchio (dalla presidenza della farmacia) con relativa conferenza stampa al Deep Blue. E ha specificato che quelle dimissioni furono assolutamente concordate con Sabrina Montali. Che sapeva tutto e che addirittura ha invitato i 4 (più Palestrini) a dimettersi "prima che lo facciano quelli di UPP". La cosa, se andata come Dezi ha riferito, assume un aspetto fondamentale. Perchè conferma ancora una volta che il quadretto di idillio UPP/Sabrina Montali che ci hanno mostrato alla assemblea di UPP della palestra Diaz non è corrispondente al vero.

A tal proposito mi sono permesso di domandare ad Andrea Dezi come mai la stessa Sabrina Montali, nei suoi 11 mesi di governo, sia passata più volte ad appoggiare diverse anime della sua maggioranza andando contro ad altre fazioni della stessa. Lo ha fatto quando ad un certo punto era pienamente schierata al fianco dello stesso Dezi e di Canaletti, Fiaschetti e Agostinacchio. Lo ha fatto quando ha scaricato palesemente questi 4 e si è riposizionata sulle posizioni di UPP che fino a qualche settimana prima avversava. 
Dezi ha detto che Sabrina Montali per natura non si fida di nessuno. Ed è politicamente lunatica. Ha riferito di essersi più volte fidato di lei per uscirne scottato. Ha sottolineato come l'attuale quadro che la Montali e Riccetti vogliono vendere ai portorecanatesi non sia corrispondente al vero. Perchè i due, in passato, non si sono certo amati.

Verso la fine della conferenza stampa abbiamo chiesto ai dirigenti del PD presenti di parlarci di alleanze future. Con lo specifico riferimento alla possibile alleanza per il 2016 con l'UDC di Rosalba Ubaldi. Ci è stato risposto che il PD a fine settembre andrà a congresso e per quella data alleanze e candidature saranno quasi sicuramente definite. Il PD definirà il limite politico entro il quale sarà possibile siglare alleanze propedeutiche ad una azione di governo. E lavorerà per una coalizione che abbia come unico obbiettivo il bene del paese.





martedì 7 luglio 2015

LA CRISI E LA CADUTA DELLA GIUNTA MONTALI. SECONDO SEL.....


"La mancanza di politica, la troppa autoreferenzialità, l'assenza di un progetto condiviso, hanno incrinato quel mandato per cui erano stati eletti"

"Le fughe in avanti, la presunzione di essere meglio degli altri devono lasciare il posto all'umilità, alla ragionevolezza e alla comprensione dei problemi"

Questo scrive SEL in un comunicato che analizza la caduta della Giunta Montali e la prematura fine della consiliatura.  La crisi, dunque, vista da chi l'ha vissuta da dentro la maggioranza. E da chi, seppure per un limitato periodo, ha visto un suo rappresentante premiato con un assessorato esterno.

 Inutile sottolinearlo: SEL si smarca dalla tesi  complottistica tanto cara a Sabrina Montali e al gruppo di UPP. E si avventura in un esercizio poco noto ai suoi compagni di viaggio:  l'autocritica.




lunedì 6 luglio 2015

CENA CON DELITTO - STARRING LA UBALDI ED IL COMMISSARIO

Ieri, sul sito L'INDISCRETO, è uscito questo pezzo dell'Avvocato e giornalista Angelo Gattafoni. 
Lo pubblico sotto. L'ho letto 5 volte. E per cinque volte ho provato a sforzarmi di capire quale fosse il significato dell'articolo. Che cosa volesse esprimere e comunicare Gattafoni con questo pezzo. Ma sono rimasto senza spiegazioni logiche. Mi rivolgo pertanto ai lettori di questo blog. Se qualcuno, in sintesi, è in grado di comunicarmi cosa Gattafoni volesse dirci, glie ne sarei molto grato.
Perchè o il caldo ha dato in testa a me, e non sono più capace di capire le cose, o ha obnubilato la testa di qualcun altro. Ergo e in sintesi: ditemi chi è che deve andare dal medico. 
Grazie.

L'Argano


CENA CON DELITTO - STARRING LA UBALDI ED IL COMMISSARIO
di Angelo Gattafoni.

Corre voce a Porto Recanati che il Commissario Prefettizio non abbia ritenuto opportuno incontrare in Comune il Sindaco dimissionato Sabrina Montali - neanche dopo esplicita richiesta di quest'ultima - mentre avrebbe cenato con la Ubaldi.  Non voglio crederlo, perchè effettivamente un organo istituzionale che assume il compito, per circa un anno, di garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini ed a tutte le forze politiche, non può rischiare un giudizio di parzialità o di scarso rispetto della par condicio. Tuttavia, se anche fosse vero, credo che non vada cercato il pelo nell'uovo con giudizi ultraformali su ogni passo compiuto dal Commissario; il quale ben può prendere atto dei suoi doveri ma, come è a noto, partendo dal concetto che ogni regola ha le sue eccezioni, può giustificare fondamentale l'apparente disparità di trattamento.

Infatti parliamoci chiaro il Commissario, come la moglie di Cesare, non solo deve essere, ma anche apparire al di sopra di ogni sospetto. La Montali può anche essere che abbia un caratteraccio però, ora che è tornata semplice cittadino possiamo dirlo senza mancarle di rispetto, ha un bel personalino che non passa inosservato. Il Commissario sarà una pasta d'uomo ma, dato il ruolo che ricopre, deve essere  un paludato servitore dello Stato, che non può correre il rischio di non apparire severo ed irreprensibile anche al di fuori dei doveri d'ufficio. E' per questo che, con la morte nel cuore, ha dovuto proibirsi di incontrare la Montali, perchè anche il Municipio è pieno di malelingue.

Peraltro è noto in tutta la regione Marche che la Montali è una pessima cuoca; tanto che la persona più dispiaciuta per il defenestramento è il titolare del bar vicino al Municipio, dove Sabrina si rimpinzava di panini e piatti freddi. Al contrario si parla molto bene di quella gran cuoca dell'Ubaldi e dei suoi piatti tutti buoni e tutti caldi. E lei, oltre a prendere i suoi interlocutori per la gola, sa anche come farli divertire organizzando momenti giocosi. Dicono che non sia stata una semplice cena, ma la cosiddetta cena con delitto che è di gran moda. In concreto, attraverso indizi distribuiti ai commensali, si trattava di scovare il responsabile dell'incendio dell'auto di un giornalista. Naturalmente il Commissario, in men che non si dica, ha risolto il giallo con grande perizia, individuando il colpevole nel maggiordomo, Archibald Burchiov interpretato da uno dei dimissionari del PD. Il vincitore è stato gratificato con una standing ovation da parte di tutti i commensali che, al momento del congedo annunciato dal Commissario che non può concedersi strappi alla regola degli orari militari, avrebbe cercato di trattenerlo con la struggente canzone di Claudio Baglioni "Passerotti non andare viaaa". Ma lui, drastico, è salito sulla jaguar d'ordinanza ed è sparito nella notte.


mercoledì 1 luglio 2015

T.A.R. - E' GIUNTA L'ORA

Ci siamo. Domani è il 2/7/2015. E' la data. Quella nella quale, alle ore 9, la questione Burchio approda al TAR Marche. I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale decideranno sulle sorti di quella collina. Sulla regolarità o meno di un accordo procedimentale annullato in autotutela dal nostro Comune.

 

Come vi abbiamo già anticipato in altri post, molto probabilmente per conoscere il dispositivo della sentenza e ciò che la stessa disporrà in seguito alla seduta dei giudici in Camera di Consiglio, dovremo attendere alcuni giorni (forse una settimana).

 

Se comunque domani saremo in grado di fornire qualche anticipazione lo faremo.

 

Nel frattempo ricordiamo a tutti che le sentenze del Tar sono immediatamente esecutive e acquistano valore di cosa giudicata. Con la propria decisione il Tar, ove ritenga fondato il ricorso (in questo caso del privato Coneroblu) annulla il provvedimento impugnato (nel caso Burchio renderebbe pertanto nuovamente valido l'accordo procedimentale Comune di Porto Recanati - Coneroblu - reso inefficace con determinazione promulgata dal relativo passaggio in Consiglio Comunale del 21 Novembre 2014).

 

Le sentenze del TAR sono appellabili presso il Consiglio di Stato (nel termine di giorni 60 dalla sentenza stessa).

Bisognerà ovviamente vedere se, nel caso in cui il Tar dovesse decidere in maniera avversa al Comune, il Commissario Prefettizio Dott. Passerotti, preso atto del dispositivo della sentenza, riterrà opportuno e conveniente ricorrere in appello al Consiglio di Stato.

 

Il Comune di Porto Recanati sarà, presumiamo, rappresentato legalmente dall'Avvocato Berti in qualità di titolare esecutivo della convenzione con l'avvocatura di stato (convenzione stipulata dalla Giunta Montali e tuttora in essere).

 

Inutile dire che la sentenza è particolarmente attesa in città. Sul Burchio, anche su questo blog, si sono versati quintali di inchiostro. Il Burchio, da un anno e mezzo, è sulla bocca di ogni portorecanatese. Il Burchio è il baluardo della ex giunta Montali. Che sul Burchio e sulla sentenza si gioca molta credibilità postuma e altrettanta credibilità futura. Sarebbe molto dura per le ambizioni politiche future di UPP o della stessa Montali, condurre una campagna elettorale, tra qualche mese, dopo una ipotetica sentenza avversa del TAR.

Lorenzo Riccetti in una recente intervista rilasciata a Cronache Maceratesi ha detto che "comunque vada era una battaglia che andava combattuta". Se la cosa, dal punto di vista della ideologia politica e del credo dell'ex vice sindaco e dei suoi fedeli elettori può essere apprezzata, è però altrettanto realistico aggiungere che quello che il TAR deciderà, farà comunque la differenza. E la farà in maniera importante anche e soprattutto per le ambizioni politiche future dello stesso leader di UPP.

 

E questo lo sa perfettamente anche Lorenzo Riccetti.