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venerdì 31 luglio 2015
giovedì 30 luglio 2015
IL SINDACO SIAMO NOI
Alessandro Gilioli, giornalista de L'Espresso, ha scritto, sulla sua Roma, un pezzo dal titolo "Il Sindaco siamo noi". Mi sono permesso di rivisitarlo e adattarlo alla nostra cittadina.
IL SINDACO SIAMO NOI
Il sindaco siamo noi che abbandoniamo i materassi, le lavatrici, le vecchie televisioni e le stampanti rotte accanto ai cassonetti, e se fa caldo non li apriamo nemmeno per buttarci il sacchetto dell'umido , perchè è troppa fatica.
Il sindaco siamo noi che lasciamo l'auto in seconda fila, o fuori dagli spazi previsti nei parcheggi pubblici gratuiti, o con due ruote sopra il marciapiedi o nelle rampe dei garages altrui. Ma poi guai se qualcuno si dovesse permettere di fare altrettanto nella rampa del nostro garage.
Il sindaco siamo noi che parcheggiamo in divieto di sosta vicino al solito bar. Che tanto lo fanno tutti da sempre, in conformità ad una sorta di legge non scritta della perpetua impunità. E che ce ne frega se blocchiamo la carrozzina del diversamente abile o della mamma che prova a passare da quelle parti.
Il sindaco siamo noi che tanto amiamo il nostro animale domestico. Che ha quel brutto vizio di defecare ovunque ed ha un padrone che quella cacca non la raccoglie mai.
Il sindaco siamo noi che quando l'agente della Polizia Municipale o il brigadiere della Guardia di Finanza o dei Carabinieri prova a contrastare il commercio abusivo dei numerosi tappetini che lungomare fanno da corredo alle nostre passeggiate serali, ci schieriamo con il venditore abusivo al grido di "poverino, ma che cosa ti ha fatto di male" e non con il rappresentante delle istituzioni.
Il sindaco siamo noi, che la differenziata la lasciamo sopra le aiuole. Perchè pensiamo che arreda invece di deturpare.
Il sindaco siamo noi, che quando andiamo a fare spesa, occupiamo senza averne titolo, il parcheggio riservato al diversamente abile. Perchè ci scoccia fare quei tre metri in più sotto il caldo sole.
Il sindaco siamo noi che se prendiamo una sacrosanta multa la prima cosa che facciamo è cercare qualcuno dentro il palazzo che ce la possa togliere.
Il sindaco siamo noi che pisciamo sui muri e buttiamo le bottiglie vuote di birra per terra a ogni festa, ritrovo, spettacolo all'aperto, o semplicemente perchè siamo sbronzi. E tanto basta.
Il sindaco siamo noi che non abbiamo manco più la forza di arrabbiarci e che al cospetto dei numerosi gesti incivili di cui siamo testimoni, ci voltiamo sempre dall'altra parte, perchè ci piace il quieto vivere. E non capiamo che di quieto, in questa maniera di vivere, non c'è un beato cazzo.
Il sindaco siamo noi, ciascuno di noi.
E finchè non lo capiamo, potremo eleggere a Palazzo Volpini pure Batman, ma non se ne uscirà mai.
(foto scippata al gruppo Facebook "So de Porto Recanati e nun me sta be che..")
BURCHIO: LE ALTRE SENTENZE
mercoledì 29 luglio 2015
ROSALBA UBALDI SUL TAR/BURCHIO
La sentenza del TAR sulla vicenda "Burchio" esprime chiaramente due principi : che l'annullamento dell'accordo procedimentale e della variante nascondono maldestramente, pregiudizialmente e di fatto, una revoca su base politica da parte della Giunta Montali e che gli atti fatti dalla precedente amministrazione (Ubaldi) erano assolutamente corretti. E' esattamente quanto abbiamo sostenuto in Consiglio Comunale e non può che farci piacere che le nostre tesi siano state riconosciute valide a tutti gli effetti. Un riconoscimento che ci ripaga delle accuse di illegittimità degli atti, delle derisioni degli amministratori decaduti, dei commenti malevoli e delle espressioni compassionevoli della segretaria. La sentenza, relativamente alla correttezza degli atti, conferma anche quanto espresso nei pareri pro veritate degli avvocati Lorenzotti e Tedeschini messici a disposizione dal PD locale e che abbiamo avuto modo di leggere nell'autunno scorso. La sentenza, per quanto compreso, afferma che c'era la possibilità di non approvare gli atti (accordo procedimentale e variante) se fossero intervenuti nuovi elementi di valutazione e nuovi interessi pubblici più consistenti rispetto a quelli che avevano fatto approvare gli stessi atti. Nuovi elementi di valutazione e nuovi interessi pubblici non considerati nella adozione provvisoria e definitiva non sono assolutamente apparsi né citati neppure dalla difesa d'ufficio semplicemente perché non ci sono. Sostiene la sentenza inoltre che gli interessi ambientali sono stati considerati congrui da parte dell'unico ente sovracomunale titolato a farlo e cioè la Provincia in sede di V.A.S.. In almeno quattro passaggi la sentenza riconosce che l'adozione della variante da parte della mia Amministrazione è stata corretta e trasparente, che ha considerato gli interessi pubblici come preminenti e che ha condotto la procedura secondo i tempi previsti dalla legge senza alcuna eccezione. La sentenza cioè ha chiaramente smentito tutte le affermazioni gratuite ed oscenamente superbe fatte dalla Montali e & ed avallate dalla segretaria e dell'avvocato del Comune al quale tale parere era stato richiesto prima della convenzione; nessuno può toglierci dalla mente che la successiva stipula convenzionale non sia stato altro che il soddisfacimento di una precisa promessa fatta in quella occasione. Cioè, lei ci faccia un parere adeguato a quello che noi intendiamo sostenere e noi poi le facciamo la convenzione. Anche questo è stato ampiamente detto in sede consiliare quando meno di 10 giorni dopo quel 21 novembre, il Consiglio approvò a maggioranza una convenzione molto vaga nei suoi termini tanto che ancora non sappiamo quanto si dovrà pagare all'avvocato incaricato. Ora, le sentenze si accettano per quello che sono e si rispettano. Le indicazioni sono chiarissime. La possibilità teorica di non approvazione della variante è legata a nuovi interessi pubblici subentrati (che non ci sono) così come sarebbe stato possibile fare all'Amministrazione Montali quando, proprio per la mancanza di tali nuovi interessi pubblici, ha annullato in autotutela gli atti definiti impropriamente, ed oggi possiamo dire illegittimamente, non regolari. Non sono un avvocato (ma non mi pare che chi lo è - tra amministratori, segretaria e legale - ci abbia capito molto viste le considerazioni contenute nella sentenza stessa) ma il fatto che non sia stato ammesso il risarcimento dei danni alla Coneroblu è determinato dalla non valutabilità del danno intercorso nel poco tempo compreso tra il 21 novembre ed il 2 febbraio scorso. Il TAR lascia tuttavia aperta una porta e afferma che l'eventuale quantificazione di esso potrà avvenire una volta ripartita la procedura e quando il privato avrà valutato fino in fondo i tempi "persi". A quel punto potrà fare richiesta di risarcimento ma un nuovo giudice dirà se ne avranno diritto o meno. Di sicuro tuttavia un danno, oltre a tutto quello compreso negli obblighi sottoscritti e quindi validi, il Comune lo ha avuto ed è determinato dalle spese legali sostenute e da sostenere che personalmente farei rimborsare a chi quegli atti li ha preparati e votati e non indistintamente a tutti i cittadini di Porto Recanati.
Rosalba Ubaldi
20 MILA MC (DI COLATE DI CEMENTO)
Ma siccome nei commenti vedo che lo spirito degli ambientalisti è molto presente e il mio compito, in questo blog, è quello di cercare di approfondire tutti gli aspetti della vicenda, io una cosa la devo sottoporre alla vostra osservazione.
Ad un certo punto, la sentenza del TAR recita, in riferimento alla questione del risparmio del suolo:
BURCHIO: L'APPELLO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Commissario, occhio al TAR!
Il Burchio divide e non perdona!
martedì 28 luglio 2015
DUE O TRE COSE SULLA SENTENZA DEL BURCHIO
domenica 26 luglio 2015
ARRIVEDERCI SEGRETARIO
sabato 25 luglio 2015
SENTENZA BURCHIO: IL COMUNICATO DI UPP
LA SENTENZA DEL TAR RIAPRE AL CONSUMO DEL TERRITORIO
Con la sentenza del TAR, (che annulla le delibere della giunta Montali, rigetta la richiesta di risarcimento danni della Coneroblu e compensa le spese legali) riprende fiato a Porto Recanati una logica politica fra le più deleterie della storia del nostro paese, quella che si fonda sul principio che lo sviluppo passa attraverso l’uso smodato - meglio sarebbe definirlo abuso -del territorio, i cui effetti negativi sono da tempo sotto gli occhi di tutti.
Nel merito delle motivazioni che hanno suggerito la decisione al Tribunale almeno due principi giuridici declamati sono assolutamente da non condividere:
In tutta coscienza, siamo convinti che la legge regionale non ammette deroghe che, se previste, svuoterebbero la norma della finalità per cui è stata scritta.
Inoltre, la contraddizione di fondo che, a nostro giudizio, inficia la valutazione del TAR, è contenuta proprio nella seconda affermazione,ove si sostiene che la variante non è figlia di una pianificazione diretta a perseguire il suo unico scopo, il miglior assetto del territorio, ma piuttostoi condizionamenti dei privati.
Con determinazione abbiamo operato per difendere dei valori che sono veri e propri “beni della vita”, senza piegarci alle logiche di un metodo di amministrazione già rivelatosi miope nel lungo periodo, quello della leva urbanistica e del mercato edilizio come unica risorsa per fare cassa.
Abbiamo difeso con coraggio una visione diversa nella gerarchia fra interesse pubblico e privato, e biasimato il metodo dell’urbanizzazione a “macchia di leopardo”, senza nasconderci dietro ai falsi alibi del timore di risarcimenti miliardari paventati da chi, ormai da tempo, ha rinunciato alla difesa dei diritti e dei beni comuni, in favore di una politica di totale asservimento al potere economico sovrano.
Tornando nel merito, la sentenza andrebbe senz’altro appellata: la consapevolezza e l’amarezza stanno nel fatto che nessuno di chi oggi è in condizione di farlo, lo farà.
Uniti per Porto Recanati
venerdì 24 luglio 2015
SENTENZA BURCHIO: IL TAR DA' RAGIONE SU TUTTA LA LINEA ALLA CONEROBLU
giovedì 23 luglio 2015
LA SINDROME DI UPP DEL COMPLOTTO
mercoledì 22 luglio 2015
venerdì 17 luglio 2015
giovedì 16 luglio 2015
LA SEGRETARIA GENERALE DONATO CI LASCIA
mercoledì 15 luglio 2015
PROTEZIONE CIVILE: FACCIAMO IL PUNTO
lunedì 13 luglio 2015
SABRINA MONTALI INTERVIENE SULLA CONFERENZA STAMPA DEL PD
Un disco rotto sembra la segretaria del pd di Porto Recanati che, nell’ennesima conferenza stampa, ripete all’infinito la tiritera delle lamentele nei miei confronti, accusandomi di autoreferenzialità, mancanza di collegialità, decisionismo ed inaffidabilità. In realtà io mi sonosolo difesa dalle invadenze interessate dei partiti nelle occasioni in cui la mia volontà di realizzare il programma, votato dalla maggioranza dei cittadini, veniva boicottata ed osteggiata dal Pd. Se di coerenza vogliamo parlare io sono stata coerente, la Cicconi e la parte del pd che la sostiene no.
Ancora più comica appare la tesi del Dezi, secondo il quale sarei politicamente lunatica e cambierei idea ogni due minuti. Peccato che nella sua novella veste di pontificatore non si sia posto il problema di dimostrare la mia presunta lunaticità. Mentre il suo salto della quaglia è certificato da documenti scritti: da quello in cui accusa la Cicconi a quello in cui la appoggia. Né meritano risposte le strumentali ricostruzioni, nelle quali mi si mette in bocca di tutto e si raccontano episodi falsi per usarli pretestuosamente.
C’è anche lo sdegno della Cicconi per il fatto che avrei evocato i poteri forti contro di me. E che cosa è la Confindustria, il cui Presidente si è sbracciato a favore degli investitori russi del Burchio? E che cosa sono i cattedratici e luminari del diritto amministrativo, che hanno svolto la funzione di utile pretesto per chi, prima o dopo, ha abbandonato il campo della coerenza e della tutela dell’interesse pubblico?
Ancora più forte lo sdegno della Cicconi perché avrei anche evocato corruzione e metodi mafiosi senza indicare i nomi. Rispondo serenamente che ognuno ha il suo compito. Io ho portato alla Magistratura tutti gli elementi in mio possesso. Saranno quindi i magistrati a fare chiarezza sui fatti, individuando chi abbia agito in violazione dei propri doveri e delle norme penali. Fermo restando che non permetto a nessuno di interpretare quelle mie parole, distorcendole fino a trasformarle in accusa di mafiosità alla mia città, i cui abitanti sono, tutti, vittime di chi vorrebbe contaminare la nostra vita democratica.
Avv. Sabrina Montali
COME E' PROFONDO IL MARE
sabato 11 luglio 2015
LA PROTEZIONE CIVILE E' STATA AZZERATA
Nomina di un coordinatore pro tempore, rivisitazione del Regolamento Comunale, determinazione della durata dell'incarico e esigenza di assicurare la capacità organizzativa e di intervento del gruppo.Questo è il risultato della riunione tenutasi ieri in Comune tra il Commissario Passerotti, la Segretaria Generale, il Comandande della locale Polizia Municipale Sirio Vignoni e i funzionari della Protezione Civile Regionale.
COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Per corrispondere alle richieste avanzate da più parti e dagli interessati operatori della Protezione Civile,si è svolta in data 10 luglio presso la Casa Comunale, a seguito di una serie di documentazioni presenti agli atti, un incontro tra il Commissario Straordinario del Comune, il Segretario Generale, il Comandante della Polizia Locale ed i rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Marche, il Dirigente Dr.ssa Sarda Cammarota, il Direttore Dr.Marcello Principi ed il Funzionario Mauro Perugini Responsabile per il Volontariato.
La riunione iniziata alle ore10,30 e terminata alle ore 13.00, è stata indetta al fine di definire un percorso che, attraverso la cessazione di ogni tipo di controversia interna edesterna, raggiunga l’obiettivo di assicurare lo svolgimento delle attribuzione di Protezione Civile, non soltanto secondo criteri di efficacia ed efficienza del Gruppo Comunale, ma anche di una azione serena ed armoniosa in vista degli obiettivi prioritari di tutela della cittadinanza, dell’ambiente e della sicurezza.
L’incontro fa seguito alle diverse riunioni già svolte nei mesi precedenti, anche con la partecipazione dei Dirigenti Regionali.
Al termine del dibattito lungo e approfondito, anche sulla base degli atti in possesso dell’Ufficio, si è convenuto:
1) la necessità inderogabile dell’adeguamento del Regolamento Comunale al vigente Regolamento previsto dall’Ordinamento Regionale.
2) L’indispensabile fissazione del termine di durata dell'incarico di Coordinatore della Protezione Civile Comunale, non previsto negli atti vigenti, quale presupposto essenziale sia per la nomina del coordinatore stesso, sia per dirimere ogni possibile rivendicazione del diritto all'esercizio della medesima carica da parte di soggetti diversi.
3) L’assoluta esigenza di assicurare la continuità e la capacità operativa del Gruppo Comunale a tutela degli obiettivi prefissati e della popolazione in caso di calamità.
In relazione ai punti di cui sopra, condivisi da tutti i presenti, i Dirigenti Regionali hanno proposto, sulla scorta di analoghe esperienze, di individuare, a titolo gratuito, la figura di un esperto esterno, quale coordinatore del Gruppo Comunale, cui affidare il compito della ricostruzione di un clima di fiducia e di collaborazione all’interno del gruppo stesso, per una corretta gestione del medesimo e per assicurare contestualmente lo svolgimento delle alte finalità orali e sociali proprie dell’attività di Volontariato e di Protezione Civile.
Pertanto,d’intesa con tutti i presenti, tale figura professionale verrà al più presto individuata in sintonia con i rappresentanti provinciali del volontariato della Protezione Civile.
Nel frattempo,il Commissario ha individuato nel Comandante della Polizia Locale Dr. Sirio Vignoni, il referente dell’Amministrazione, con cui interloquire per la risoluzione di tutte le questioni sollevate, ciò al fine di non gravare sulle competenze funzionali del 4° Settore di questo Comune, che oggi è affidato ad interim al Segretario Generale.
Tanto si comunica, invitando tutti gli operatori della Protezione Civile, gli Uffici dell'Amministrazione Comunale, alla massima collaborazione, nel tentativo di dare un assetto al Gruppo della Protezione Civile Comunale all’altezza dei propri compiti e della Citta di Porto Recanati. In tal senso il Commissario, al di la di ogni forma di compiacimento, ha ringraziato i Dirigenti Regionali per la disponibilità e la competenza sin qui dimostrata, auspicando nel contempo,la ricomposizione di ogni tipo di controversia per la salvaguardia del bene pubblico, il rafforzamento e lo sviluppo della collaborazione individuale e di gruppo.
Già dalla prossima settimana si procederà all’opportuno adeguamento del Regolamento Comunale in maniera corrispondente al Regolamento Regionale.
venerdì 10 luglio 2015
LA CONFERENZA STAMPA DEL PD
martedì 7 luglio 2015
LA CRISI E LA CADUTA DELLA GIUNTA MONTALI. SECONDO SEL.....
lunedì 6 luglio 2015
CENA CON DELITTO - STARRING LA UBALDI ED IL COMMISSARIO
mercoledì 1 luglio 2015
T.A.R. - E' GIUNTA L'ORA
Ci siamo. Domani è il 2/7/2015. E' la data. Quella nella quale, alle ore 9, la questione Burchio approda al TAR Marche. I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale decideranno sulle sorti di quella collina. Sulla regolarità o meno di un accordo procedimentale annullato in autotutela dal nostro Comune.
Come vi abbiamo già anticipato in altri post, molto probabilmente per conoscere il dispositivo della sentenza e ciò che la stessa disporrà in seguito alla seduta dei giudici in Camera di Consiglio, dovremo attendere alcuni giorni (forse una settimana).
Se comunque domani saremo in grado di fornire qualche anticipazione lo faremo.
Nel frattempo ricordiamo a tutti che le sentenze del Tar sono immediatamente esecutive e acquistano valore di cosa giudicata. Con la propria decisione il Tar, ove ritenga fondato il ricorso (in questo caso del privato Coneroblu) annulla il provvedimento impugnato (nel caso Burchio renderebbe pertanto nuovamente valido l'accordo procedimentale Comune di Porto Recanati - Coneroblu - reso inefficace con determinazione promulgata dal relativo passaggio in Consiglio Comunale del 21 Novembre 2014).
Le sentenze del TAR sono appellabili presso il Consiglio di Stato (nel termine di giorni 60 dalla sentenza stessa).
Bisognerà ovviamente vedere se, nel caso in cui il Tar dovesse decidere in maniera avversa al Comune, il Commissario Prefettizio Dott. Passerotti, preso atto del dispositivo della sentenza, riterrà opportuno e conveniente ricorrere in appello al Consiglio di Stato.
Il Comune di Porto Recanati sarà, presumiamo, rappresentato legalmente dall'Avvocato Berti in qualità di titolare esecutivo della convenzione con l'avvocatura di stato (convenzione stipulata dalla Giunta Montali e tuttora in essere).
Inutile dire che la sentenza è particolarmente attesa in città. Sul Burchio, anche su questo blog, si sono versati quintali di inchiostro. Il Burchio, da un anno e mezzo, è sulla bocca di ogni portorecanatese. Il Burchio è il baluardo della ex giunta Montali. Che sul Burchio e sulla sentenza si gioca molta credibilità postuma e altrettanta credibilità futura. Sarebbe molto dura per le ambizioni politiche future di UPP o della stessa Montali, condurre una campagna elettorale, tra qualche mese, dopo una ipotetica sentenza avversa del TAR.
Lorenzo Riccetti in una recente intervista rilasciata a Cronache Maceratesi ha detto che "comunque vada era una battaglia che andava combattuta". Se la cosa, dal punto di vista della ideologia politica e del credo dell'ex vice sindaco e dei suoi fedeli elettori può essere apprezzata, è però altrettanto realistico aggiungere che quello che il TAR deciderà, farà comunque la differenza. E la farà in maniera importante anche e soprattutto per le ambizioni politiche future dello stesso leader di UPP.
E questo lo sa perfettamente anche Lorenzo Riccetti.